ANAL BOMB

Bin Laden


Piazzano l’ordigno nel proprio retto per superare qualsiasi metal detector prima di suicidarsi. Al Qaeda ha messo a punto una nuova tattica per consentire ai propri kamikaze di eludere i sistemi di sicurezza: usare il proprio corpo alla stregua di un cavallo di Troia facendo passare esplosivo e detonatore attraverso l’ano.

Al Qaeda - ha rivelato la corrispondente della televisione Cbs, Sheila MacVicar - ha ideato questo stratagemma prendendo spunto dai narcotrafficanti, che da tempo nascondono la droga nelle cavità del corpo. L’organizzazione terroristica ha annunciato che a giorni condividerà sul web i dettagli della nuova tecnica per uccidere.

La notizia farà tremare i polsi agli agenti impiegati a sorvegliare le infrastrutture di mezzo mondo: non esiste al momento un sistema di controlli in grado di scoprire chi circola con una bomba nascosta nel retto. “E’uno scenario da incubo perchè non possiamo far nulla. A meno di non costringere la gente a presentarsi nuda in aeroporto”, ha spiegato Chris Yates, consulente per la sicurezza aerea. “Ad alta quota gli effetti di ordigni simili possono essere devastanti”.

In agosto Abdullah Asieri, ricercato in tutto il Medio Oriente, si era fatto esplodere nel tentativo di uccidere il principe Mohammed Bin Nayef, capo delle operazioni antiterrorismo dell’Arabia Saudita. Asieri aveva attraversato senza problemi i metal detector collocati in aeroporto e all’entrata del palazzo saudita. Il terrorista era riuscito a rimanere accanto alle guardie personali di Bin Nayef senza che nessuna di loro sospettasse qualcosa. Poi aveva convinto il principe a parlare al telefono con alcuni esponenti di Al Qaeda.

Durante la conversazione, registrata dall’organizzazione che fa capo a Bin Laden, è possibile udire un “beep” nel mezzo di due frasi identiche pronunciate da una parte e dall’altra della cornetta. Per gli esperti intervistati dalla Cbs, quel suono era un messaggio di attivare la bomba nascosta nelle viscere di Asieri.

Il terrorista dopo il beep aveva passato il telefono a Bin Nayef e 14 secondi dopo era esploso, ferendo il principe. L’attentato era fallito, ma la nuova tecnica aveva funzionato a dovere.

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