MARIJUANA IN FORESTS

Marijuana field


Le piantagioni illegali di marijuana negli ultimi 15 anni sono aumentate in tutto il territorio degli Stati Uniti, sottraendo migliaia di ettari di terreno coperto da foreste protette dalle leggi americane.





La ragione, svela il quotidiano Wall Street Journal, sta nell’impennata del numero di ingressi dalla frontiera sud degli Usa di coltivatori ritenuti vicini ai cartelli della droga messicani.

Quest’anno le autorità americane hanno trovato piantagioni di erba in 61 foreste nazionali all’interno di 16 Stati. Nel 2008 il business della marijuana aveva coinvolto 49 foreste in 10 Stati.

Dall’inizio dell’anno gli agenti federali hanno scoperto 487 piantagioni di erba, distrutto oltre 2,6 milioni di piantine di marijuana, sequestrato 138 armi da fuoco e arrestato 369 persone.
Secondo la polizia le attività che danno più frutti sono controllate dai narcotrafficanti messicani, che hanno creato reti per distribuire droga in più di 200 città degli Stati Uniti.

”Abbiamo rintracciato giri di denaro, contatti e network provenienti dai nemici dei nostri agenti al di là della frontiera con il Messico”, ha detto Jeff Sweetin, membro dello staff antidroga nella regione delle Montagne Rocciose.

Negli ultimi mesi i coltivatori di marijuana hanno radicato i loro affari su suoli pubblici in Wisconsin, Michigan, Alabama e Virginia. Lo scorso luglio nella Pike National Forest, in Colorado, le autorità hanno sequestrato oltre 51.000 piantine.


Attività illecite a parte, i coltivatori minacciano l’integrità dei polmoni verdi dell’America perché quando lasciano gli accampamenti abbandonano serbatoi di propano,rifiuti infiammabili e stufe. Le autorità forestali ritengono che la pericolosità di campi simili possa causare incendi come quello che ha bruciato il mese scorso quasi oltre 35 mila ettari di terreno della Lost Padres National Forest, in California.


I coltivatori di marijuana disboscano foreste per liberare terreno fertile a migliaia di piantine. Utilizzano pesticidi e diserbanti spesso vietati dalle leggi degli Stati Uniti. Costruiscono dighe, deviano ruscelli e irrigano i suoli con miglia e miglia di tubi in PVC. Ogni piantagione è strettamente sorvegliata 24 ore su 24 da guardie dotate di fucili d’assalto, visori notturni, walkie talkie e radio per intercettare le conversazioni delle autorità.


In alcune zone degli Usa le autorità a corto di risosrse non riescono più a dare la caccia ai sospetti. “Nella regione delle Montagne Rocciose – spiega Sweetin – possiamo solo sradicare le piantine di marijuana quando troviamo i coltivatori e sperare che non tornino più”.

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