SNEEZING GIRL




Una teenager americana è finita sui media di mezzo mondo perché da quando si è buscata un raffreddore qualche settimana fa starnutisce 12 milavolte al giorno, fino a 20 al minuto. La sindrome ha pochi precedenti e sta mettendo in crisi i dottori della ragazzina, che ha smesso di andare a scuola e ormai non può più vivere senza portarsi appresso montagne di fazzoletti di carta.

Lauren Johnson
ha 12 anni e abita in Virginia. Da quando si è presa un raffreddore qualche settimana fa, la ragazzina è entrata in un tunnel senza fine di disagi e patimenti: non riesce a smettere di starnutire se non quando dorme e fa pure fatica a mangiare.


La notizia è rimbalzata nello Stato ed è arrivata fino alla televisione Nbc: Johnson è stata invitata a partecipare al programma "Today Show", ma il racconto della sua storia è stato interrotto da un "Eeeeccciù" dietro l’altro davanti alle telecamere in studio.


"Non pensavo durasse così tanto", ha spiegato Johnson. "Non vado a scuola, non esco. Non ce la faccio più. Mi sto rovinando il naso". Un dottore che la segue pensa che si tratti di una sindrome chiamata "starnuto a mitraglia", che costringe a tenere sempre sotto mano il pacchetto di fazzoletti.


Questa specie di malattia ha cambiato la vita della famiglia. La madre di Johnson ha passato le ultime settimane a fare avanti e indietro da uno specialista all’altro: ha fatto provare alla figlia 11 terapie diverse e si è affidata persino all’ipnosi, senza riscontrare nessun miglioramento. La disperazione allora ha spinto la signora Johnson ad andare in televisione nel tentativo di mostrare all’America il caso della figlia e trovare un medico che sia in grado di curarla.


"L’esistenza di mia figlia - ha raccontato la donna - non è più la stessa. Gli starnuti non le danno tregua, riesce a fermarsi solo quando nel sonno raggiunge la fase rem". Poi ha aggiunto: "In tutto il mondo sono stati documentati al massimo 30 casi di questa sindrome. Non sappiamo che fare, nessun dottore riesce a darci una risposta".
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HITLER FOOTBALL CLUB

classroom


Adolf Hitler
sulla panchina del Borussia Dortmund. Secondo uno studio condotto in Gran Bretagna molti ragazzi iscritti alle scuole d’oltremanica ritengono che il leader della Germania nazista allenasse una squadra tedesca, che Auschwitz fosse un parco di divertimenti e che l’Olocausto segnasse la fine della seconda guerra mondiale.

La notizia, riportata dal quotidiano Bild, farà felice chi ha sempre pensato che gli studenti italiani siano i più asini d’Europa. L’associazione di veterani di guerra Erskine ha condotto uno studio su un campione di 2000 teenager della Gran Bretagna, che rivela la scarsa attenzione prestata alle lezioni di storia da molti alunni delle scuole d’oltremanica.

I risultati: a 64 anni dalla fine della seconda guerra mondiale un intervistato su 20 ha risposto che Hitler nella vita faceva l’allenatore e che l’Olocausto avesse posto fine al conflitto. Non solo: per uno su sei Auschwitz è stato un ammasso di giostre e montagne russe.

Ancora: circa il 40% non sapeva perché l’11 novembre ogni anno in Inghilterra si festeggi il Remembrance Day (giorno di commemorazione della fine del primo conflitto mondiale osservato nei paesi del Commonwealth) e ha affermato di non provare alcun interesse per le festività di celebrazione dei caduti.
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