In Inghilterra, sulla scia di programmi tv dove i concorrenti ricevono un budget per dare cene nel proprio soggiorno e vince chi riesce ad attirare più clienti, sta spopolando il fenomeno dell’appartamento improvvisato in ristorante. Catene di amici e buongustai si danno appuntamento su blog e gruppi di Facebook, dove scambiano pareri e indicazioni riguardo alla casa dove si mangia meglio, per poi bussare alla porta altrui all’ora dei pasti.
“Restaurant in our living room” è una trasmissione di Virgin TV che sta riscuotendo successo oltremanica. Regole del gioco.
Due coppie hanno a disposizione poco più di 500 euro per comprare tutto quello che serve per imbandire la tavola e sfamare le bocche degli ospiti fino all’ammazzacaffé. Decidono i concorrenti il menù e per quante persone.
Cena o pranzo devono essere rigorosamente tenuti a casa propria: nel terrazzo, in soggiorno o in cortile. Vince la coppia con il ristorante fai-da-te che riesce a tirar su più quattrini, e non importa se le portate sono da Gambero Rosso o da buttare nella spazzatura.
Far la spesa, cucinare anche per 30 persone e poi lavare pile di piatti è una faticaccia. Pochi - vien da pensare - sarebbero disposti a farla, se non per guadagnare un bel gruzzolo di denaro o comparire davanti alla telecamera, come avviene in “Restaurant in our living room”.
La realtà non è questa. Il programma di Virgin TV ha creato nelle metropoli d’Inghilterra un sottobosco di chef amatoriali pronti a riempire il bagno di cestelli da spumante e il salotto di sedie, per poi aprire le porte della propria casa-ristorante agli sconosciuti.
Il fenomeno, spiega il quotidiano Times, ha avuto origine a Cuba e poi si è trasferito a New York. Negli ultimi mesi Londra ha visto nascere un movimento che conta centinaia di intenditori, dove si deve essere amici di amici o frequentare quel blog o quel gruppo di Facebook per apparire nella lista degli ospiti che possono presentarsi a cena in casa d’altri. I prezzi vanno da poco più di 10 (meglio non immaginare il menù), a oltre 100 euro a persona.
“Può essere stressante - spiega Ellie Grace, fondatrice del ristorante a casa “The Salad Club” a Brixton - ma alla fine della serata, quando le persone se ne vanno entusiaste e lasciano un buon voto sul web, capisci che ne è valsa la pena”.
Il segreto per far conoscere il proprio ristorante fai-da-te è scegliere un nome che rimanga in mente e che si trovi subito online.
“La difficoltà non sta nel cucinare, ma nel riuscire a riempire la sala di persone. Per questo puntiamo sul web: tutte le nostre prenotazioni arrivano da qui. Vogliamo divertirci e creare una comunità con i nostri ospiti”.
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