Nel frattempo le acque avevano inghiottito la station wagon della famiglia trasformandola in una trappola mortale per Silva, 13 enne figlio di Horton, rimasto chiuso dentro all’automobile. La moglie Vanessa, 35 anni, stava affogando poco distante. L’auto era slittata sulla riva ricoperta di ciuffi d’erba e aveva fatto un volo di 10 metri dentro al fiume.
L’uomo d’istinto si è tuffato e ha cercato di raggiungere il veicolo nuotando sott’acqua. L’auto, ha rivelato Horton al quotidiano Dominion Post, aveva il muso rivolto verso il fondale e le luci posteriori ancora accese.
“Ho cercato di raggiungerla per tirare fuori mio figlio ma non ci sono riuscito, la macchina era scesa troppo in profondità”, ha raccontato in lacrime Horton. “Vanessa stava affogando, non ce la faceva più. Se fossi andato sotto ancora, avrei messo a repentaglio la mia vita e quella di mia moglie oltre a quella di mio figlio. Per questo ho scelto di riportare indietro Vanessa. Poi mi sono seduto a riva e mi sono rivolto a Dio. Era tutto quello che potevo fare”.
Le preghiere non hanno salvato il ragazzo. I soccorsi hanno cercato di arrivare al veicolo per estrarre Silva ma l’acqua era troppo scura e fangosa: è stato possibile recuperare il cadavere solo la mattina successiva.
Horton non dimenticherà la giornata che ha vissuto. “Non avrei voluto di certo essere nei suoi panni, prendere la decisione che ha preso lui”, ha raccontato Kim Perks, portavoce della polizia.